sabato 17 marzo 2012

MORBEGNO 'B' – ROBBIATE 52-53

Da una passeggiata (a Carugate) a una salita (Morbegno). Due trasferte tanto diverse con un comune denominatore: la vittoria e il consolidamento del secondo posto in classifica alle spalle del Calolzio, che proprio a Robbiate ha subito l’unica sconfitta del torneo.
Archiviata la trasferta milanese (71-40 il punteggio finale con un 22-4 nel primo quarto a precludere qualsiasi speranza di rimonta) vale la pena occuparsi del soffertissimo successo di misura contro il Morbegno, squadra tosta come da consolidata tradizione.
Meglio dirlo subito. I ragazzi di Sidat non hanno offerto la miglior prestazione dell’anno. Stranamente imprecisi al tiro, hanno faticato a prendere le misure degli avversari, abili nel rimanere incollati nel punteggio. Parziali tiratissimi sin dall’avvio con un 13-9 nel primo quarto (a favore dei robbiatesi) che la dice lunga sull’equilibrio. E la sostanza non è mai cambiata con il distacco massimo di 7 punti e, in taluni frangenti dell’ultimo quarto, anche un pareggio sul 41-41.
L’aspetto più positivo della trasferta è legato proprio al grande carattere di questi ragazzi che non hanno mai perso la testa. E chi gioca a basket sa benissimo quanto sia difficile riuscire a mantenere la lucidità quando si ha un vantaggio massimo di uno-due possessi. Senza contare poi che, ai riconosciuti meriti degli avversari, bisogna aggiungere una gestione arbitrale dell’incontro assai discutibile. E che ha lasciato la sgradevole sensazione che gli errori non fossero dovuti solo ad una serie di casualità sfortunate. Persino coach Sidat, il più rispettoso del mondo dei confronti delle giacchette grigie, è stato costretto ad intervenire (subendo il primo tecnico della stagione) per interrompere un florilegio di errori davvero ingeneroso nei confronti della stessa classe arbitrale.
Alla fine, nonostante due tiri liberi dimenticati nel fischietto complice un time out, i robbiatesi sono riusciti a portarsi avanti di tre punti andando a gestire con autorità il possesso negli ultimi infiniti 13 secondi. Alla fine era persino comprensibile la soddisfazione per due punti ampiamente pronosticabili alla vigilia ma che, per come si erano messe le cose, erano diventati improvvisamente tutt’altro che probabili. Anche coach Sidat ha ammesso, al termine, che questa è stata la vittoria del carattere. Ma domenica a Sondrio servirà ritrovare anche quella coralità di gioco che è stata sin qui la prerogativa dei robbiatesi.