lunedì 19 marzo 2012

ASD ROBBIATE – BASKET LECCO 71-57


Valli un po’ a capire, questi ragazzi d’oggi… Capaci di passare in sette giorni dalla peggiore prestazione stagionale (Nibionno) a una delle migliori. Ma non è soltanto la netta vittoria per 71-57 contro il Basket Lecco a rendere orgogliosi (ebbene sì, diciamocelo) allenatori, dirigenti e genitori-tifosi. Certo, i due punti sono importanti perché nessuno gioca con l’unica ambizione di partecipare. Ma è ancora più importante la prova di maturità dei ragazzi che hanno fatto del loro difetto principale – la mancanza di personalità in taluni frangenti – l’arma più micidiale. Oltretutto in un ambiente ostile, visto che la squadra lecchese era accompagnata da un gruppo di tifosi (tifosi?) molto particolare, che ha trascorso metà del tempo a inveire contro l’arbitro. E l’altra metà, invece, a fischiare gli avversari che battevano i tiri liberi… Senza contare la panchina dei lecchesi che con le reiterate proteste – spesso fuori luogo – ha finito per innervosire anche i propri giocatori, oltre che il più paziente degli spettatori neutrali. In realtà, l’arbitro non ha minimamente influito sul risultato finale, limitandosi a sbagliare – di quando in quando – da una parte e dall’altra, come è normale che capiti. Il suo unico errore, se vogliamo, è stato quello di accettare troppo supinamente le proteste che, dalla panchina lecchese, si sono levate sin dai primi secondi di gioco. Un tecnico all’irruente allenatore – o, magari, ai polemici accompagnatori – già nel primo quarto anziché nel concitato finale avrebbe probabilmente rasserenato gli animi evitando di costringere l’arbitro a continue spiegazioni del proprio operato.
Per fortuna, sul campo, la partita è stata migliore di quella degli spalti. Il Robbiate ha legittimato la sua vittoria con una grande determinazione che gli ha consentito di vincere tutti e quattro i “tempi” della partita. Dal 19-15 del primo quarto al 14-9 del secondo, per non dire poi dei successivi 18-15 e 20-18, stanno a dimostrare come i biancorossi abbiano sempre avuto il controllo della partita. Certo, tutto a questo mondo è perfettibile. Si sarebbe potuto gestire con maggiore attenzione, per fare un esempio, il vantaggio di 15 punti che si era concretizzato in più fasi del match. O, ancora, si sarebbe potuto titare ancora meglio dalla lunetta (50%) o, infine, concretizzare con maggiore precisione certe ripartenze a campo aperto. Ma sarebbe sbagliato, in occasioni di questo genere, sostituirsi all’allenatore andando a “scavare” dentro lo scout della partita. Quello che conta è che, a differenza di quanto (non) si era visto a Nibionno, la percentuale dei tiri si è notevolmente alzata (6 bombe da tre contro le… zero di una settimana fa) e che, ancora prima, la squadra nei momenti di difficoltà e con gli avversari in rimonta ha sempre trovato il modo di andare a canestro, vanificando anche psicologicamente ogni velleità avversaria.
A tutto ciò dobbiamo aggiungere la grinta dei tempi migliori, nel senso più nobile del termine. E quando il Robbiate riesce a difendere con concentrazione e misura, per gli avversari diventa assai difficile puntare al canestro. Soddisfatto l’allenatore Sidat anche se si guarderà bene dall’esternare troppo ottimismo, come è giusto che sia. Tanto più che domenica prossima si va a Morbegno, contro la squadra schiacciasassi di questo torneo. Basti dire che finora non ha ancora perso una partita e che i venti punti di distacco ottenuti domenica a Chiavenna, rappresentano lo scarto più contenuto delle loro vittorie. Ma anche il Calolzio, quando venne a Robbiate, era imbattuto. Quando se ne tornò a casa, però, se la rideva un po’ meno…

ASD ROBBIATE: Lanzalaco 10, Biraghi 2, Baloj 9, Nova 3, Galigani, Conti 3, Pirovano 14, Orecchia, Costanzo, Manicardi 7, Casati 4, Marinoni 19. All: Diop Ceickh Sidat

Parziali: 19-15; 14-9; 18-15; 20-18