martedì 17 aprile 2012

ASD ROBBIATE – NIBIONNO 'A' 66-50

Questo è il Robbiate che ci piace. Un Robbiate capace di rifilare 16 punti di distacco al Nibionno A, la formazione più in forma del girone Elite della seconda fase del campionato Under 17 al termine di una prestazione fatta di intensità, capacità tecnica e di una ritrovata consapevolezza dei propri (grandi) mezzi.
Il risultato finale di 66-50 rende bene l’idea della sfida, che si è giocata al palazzetto dello sport di Merate. Alla vigilia erano tanti i motivi per nutrire preoccupazioni: il Nibionno A – che all’andata aveva vinto di 17 - ha un roster di giocatori interamente della classe 1995 (e si sa quanto conti a questi livelli un anno in più di età) e, come se non bastasse, una superiorità fisica nettissima. Eppure aveva ragione il coach Sidat che venerdì, dopo l’ultimo allenamento, aveva confidato a qualche genitore il suo ottimismo per la partita dell’indomani. Se non temessimo di cadere nella retorica, potremmo anche dire che aveva intravisto nei suoi ragazzi gli “occhi della tigre” del film Rocky di Silvester Stallone.
Le prime fasi della partita sono state equilibrate ma si è capito subito che sarebbe stata una giornata positiva per i biancorossi, sempre sul pezzo e pronti a rintuzzare i tentativi avversari. Il 18-13 maturato alla fine del primo quarto risulterà l’unica frazione ad appannaggio degli ospiti. Di lì in poi, forse perché i ragazzi di Sidat hanno capito che avevano la possibilità di “fare male”, la situazione è rapidamente cambiata: 28-28 all’intervallo lungo e 43-40 per il Robbiate nel terzo quarto. Nell’ultimo parziale il distacco si è ulteriormente ampliato e, negli ultimi due minuti, i biancorossi hanno profuso il massimo sforzo, chiudendo con 66-50 e un parziale di 23-10 che rende bene l’idea della superiorità maturata.
Le ragioni della vittoria sono tecniche e psicologiche. Tecniche perché i robbiatesi, pur commettendo una serie di errori soprattutto in transizione, hanno avuto una dignitosissima percentuale al tiro (6 le bombe da tre messe a canestro) ed hanno attuato una zona difensiva molto efficace, mandando in tilt gli avversari. Il Nibionno, nell’impossibilità di penetrare, ha cercato di far valere la maggiore prestanza sotto il tabellone e si è avventurato più volte in tiri forzati. Basti dire che in tutta la gara non ha infilato neppure una tripla.
E poi ci sono le ragioni psicologiche. Questi ragazzi hanno una potenzialità notevole ma qualche volta, per ragioni incomprensibili, rimane inespressa. La partita di Nibionno ha dimostrato ancora una volta che – come ripete sempre il coach in allenamento – nessuna squadra è superiore, neppure il Morbegno tritasassi. Ma la differenza di rendimento tra prestazioni come quelle di Tirano o con il Nibionno è rappresentata dalla concentrazione e dal fatto di “crederci”. Tutto qui.